Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

La Terapia Cognitiva nasce in risposta alla crisi della Psicoanalisi, per rispondere alla necessità di avere a disposizione un approccio più concreto. Il che significa lavorare sulla base di una formulazione del funzionamento della persona condivisibile con il paziente. Nella Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (CBT) diventa centrale, infatti, il ruolo del paziente e la collaborazione con il terapeuta. Affinchè questo possa avvenire la persona deve essere in primis consapevole dei propri processi mentali.

Proveremo in questo post ad approfondire un po’ l’argomento, con l’obiettivo di presentare le caratteristiche distintive dell’approccio e i suoi punti cardine.

LE CARATTERISTICHE DELLA PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE:

PRATICITÀ e CONCRETEZZA, in quanto si focalizza prima di tutto su problemi e sintomi attuali e su come aiutare il paziente a gestirli. Nel farlo si avvale spesso dell’assegnazione al paziente di “Homework” da svolgere a casa. A quale scopo? Gli obiettivi sono molteplici. Innanzitutto per non limitare il lavoro terapeutico alla singola ora di seduta settimanale e dare, invece, continuità al lavoro svolto. Lavorare a casa sui contenuti discussi in seduta permette inoltre al paziente di mettersi alla prova imparando dalla propria esperienza diretta.

FOCUS SUL PRESENTE. L’analisi delle esperienze passate e del processo di sviluppo e crescita del paziente viene svolta nella Psicoterapia Cognitivo Comportamentale per favorire una migliore comprensione di come la sofferenza che la persona sperimenta si sia sviluppata. Tuttavia per aiutarla ad affrontare e gestire tali vissuti nel miglior modo possibile, essa utilizza un approccio maggiormente orientato sul presente e sui fattori che contribuiscono a mantenere la sofferenza.

ATTIVA e COLLABORATIVA. Nella Psicoterapia Cognitivo Comportamentale il terapeuta ha un ruolo attivo all’interno della relazione che instaura con il paziente. Questo significa che pone domande e fornisce strumenti per aiutare la persona a superare le difficoltà del momento e a sperimentare nuove strategie e prospettive. Ma non è sufficiente. Per poter ottenere risultati significativi è fondamentale la partecipazione attiva e l’impegno del paziente! Terapeuta e paziente collaborano nel processo di cambiamento, in quanto il terapeuta è l’esperto della mente, ma il paziente è il maggior esperto di se stesso.

BREVITÀ: l’obiettivo primario che la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale si pone è quello di aiutare il paziente a conoscersi e a diventare “terapeuta di se stesso“. Come? Promuovendo consapevolezza e autonomia. La maggior parte degli interventi attuati con un simile approccio si esauriscono in circa sei mesi.

SCIENTIFICITÀ. L’approccio CBT si basa sulla ricerca scientifica e la sua efficacia nel trattamento di numerosi disturbi è dimostrata scientificamente.

QUALI SONO GLI ASSUNTI SU CUI SI FONDA?

Secondo la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale attività mentali come percezione, memoria, Problem solving, sono processi di costruzione della realtà. Essi organizzano le informazioni in strutture chiamate schemi e costruiscono il significato che diamo agli eventi che viviamo.

Gli Schemi Cognitivi sono quindi insiemi di regole e significati che utilizziamo quotidianamente per valutare il contesto, determinare le nostre aspettative e pianificare le azioni da attuare. Essi quindi influiscono costantemente sui vissuti e sui comportamenti delle persone.
Come ci si presentano? Gli Schemi Cognitivi si esprimono nella nostra mente sotto forma di Pensieri Automatici e di Immaginazione Cosciente.

Per Pensieri Automatici si intendono rappresentazioni non consapevoli, che emergono in modo automatico nella mente. Essi ci permettono di attribuire un significato agli eventi con immediatezza, ma spesso diventano causa della sofferenza o del suo mantenimento nel tempo.

Schemi Cognitivi e Pensieri Automatici quindi possono diventare disfunzionali quando: distorcono la realtà; provocano sofferenza; conducono ad interpretazioni rigide e generalizzate degli eventi.

La nostra sofferenza emotiva, quindi, è determinata da pensieri e valutazioni che, in modo non consapevole e automatico, facciamo sulla situazione che ci troviamo a vivere.

COME LAVORA LA PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE?

La CBT pone il focus sulle funzioni della coscienza. In particolare su come si sono generate e strutturate e su come interagiscono con l’elaborazione inconscia nel determinare vissuti e comportamenti.

Essa lavora in prima istanza principalmente su emozionipensieri.

Le Emozioni infatti ci aiutano a:

  • monitorare l’andamento dei nostri scopi e capire se stiamo andando nella direzione giusta!
  • scegliere i comportamenti da mettere in atto
  • raccogliere informazioni dall’ambiente e modulare l’andamento delle relazioni
  • costruire il senso di identità personale.

Nella Psicoterapia Cognitivo Comportamentale quindi le emozioni vengono a ricoprire un ruolo fondamentale.

Emozioni e Pensieri sono legati in un rapporto di reciproca influenza.

I pensieri che facciamo sulla situazione influenzano le emozioni che proviamo in quel momento. Allo stesso tempo, la qualità dell’emozione influenza le valutazioni che facciamo della situazione.

GLI OBIETTIVI DELLA PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE:

  • Identificare le cause della sofferenza emotiva
  • aiutare il paziente ad acquisire una maggiore consapevolezza di Schemi, Stili di Pensiero e Comportamenti che generano e mantengono la sofferenza
  • insegnare al paziente a gestire questi fattori nella costruzione di nuove prospettive e strategie più funzionali.

DI QUALI STRUMENTI SI AVVALE?

  1. TECNICHE COGNITIVE. Il terapeuta guida il paziente nella scoperta e comprensione del proprio funzionamento. In particolare, tramite domande mirate e restituzioni dei contenuti emersi, lo aiuta comprendere la relazione tra pensieri-comportamenti-emozioni. Il secondo passo è quello di aiutare la persona a mettere in discussione il proprio abituale funzionamento. Tutto ciò con il fine di riuscire a trovare delle modalità di pensiero ed azione che lo aiutino a stare meglio.
  2. TECNICHE COMPORTAMENTALI. Al paziente viene chiesto di provare ad utilizzare delle strategie differenti di gestione della situazione. L’obiettivo è quello di dare alla persona la possibilità di esplorare nuove modalità di fronteggiamento delle difficoltà. Esse ci permettono inoltre di raccogliere informazioni per testare l’efficacia delle strategie solitamente utilizzate. Questo ci consente di mettere in discussione le idee e convinzioni che abbiamo su noi stessi. Tale punto diventa fondamentale in quanto queste ultime spesso sono alla base dei nostri comportamenti.
  3. TECNICHE IMMAGINATIVE. Il paziente viene guidato nell’immaginazione di alcune situazioni temute o vissute con intense emozioni negative. Queste tecniche hanno lo scopo di aiutare la persona ad esplorare i propri stati interni. Esse ci permettono di ridurre la paura delle emozioni e dei vissuti che immaginiamo di provare se ci dovessimo trovare nella situazione temuta.

In conclusione, la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale si configura come un approccio estremamente concreto ed attivo. Essa mira ad aiutare la persona nella comprensione e nella gestione della propria sofferenza con l’obiettivo primario di renderla autonoma nel vivere la propria vita!

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